Catania, VII edizione di Piccolo è Bello. La Sicilia dei minori (solo per quantità)

 

Piccolo è Bello, evento catanese in favore della biodiversità, porta la firma di Agata Arancio, vice-presidente di FIS Sicilia e paladina dei piccoli vignaioli dal 2018. Siamo, dunque, alla settima edizione, di un evento che esalta i piccoli produttori vitivinicoli e di altre realtà agroalimentari siciliane. Un evento sul vino “fatto con il cuore”, dedicato ad appassionati ed esperti del settore, con i partecipanti che hanno avuto l’opportunità di assaggiare le etichette di 80 cantine diverse.

L’Istituto incremento ippico per la Sicilia di Catania, sede deputata di questa edizione, è stato teatro di approfondimenti con convegni e masterclass di olio e vino – tra le più attese “Emozioni ad alta quota”. Tra i concorsi a premi, quello intitolato a Giuseppe Ghisoli e Piccolo è Book (in collaborazione con Naxos Legge).

Ricopre un ruolo significativo nell’orchestrazione di Piccolo è Bello Corrado Vassallo (Feudo Vagliasindi) – già ospitante delle prime quattro precedenti edizioni della kermesse – al quale abbiamo rivolto qualche domanda.

D: Nuova sede per l’edizione 2025, l’Istituto incremento ippico per la Sicilia di Catania. Anche quest’anno il pubblico ha risposto in maniera lusinghiera. Quali sono state le novità rispetto all’edizione 2024?
R: Si, Catania è stata selezionata per la terza volta come sede per Piccolo è Bello. Quest’anno però è stato l’Istituto incremento ippico il luogo che Agata Arancio ha scelto per mettere insieme, ancora una volta, tanti piccoli produttori vinicoli virtuosi, etnei e non. Stessa città, diverso scenario, con lo stesso spirito di sempre, quello di stare insieme, confrontarsi e progettare un futuro. E’ l’occasione giusta per riflettere e, magari, intraprendere nuovi percorsi produttivi e commerciali comuni. Ecco, questi ultimi obiettivi credo siano in futuro indispensabili per poter dare un senso compiuto al modello di Piccolo è Bello.

D: Tornando al programma, si è replicata l’esperienza di “innesti”, piccoli eventi collaterali connessi a realtà enogastronomiche locali.
R: “Innesti” è un’idea molto interessante, da rendere strutturata e continuativa per l’intero anno solare. Sarebbe da sperimentare non soltanto a Catania, ma in tutte le 9 province siciliane, proprio per creare altri ponti tra la città e aree diverse, magari, chissà, un giorno oltre i confini regionali.

D: Il focus sull’olio ha affiancato il vino di piccoli produttori. Questi ultimi si sono incontrati in un appuntamento riservato, svoltosi il giorno prima dell’evento.
R: Vino e olio sono due delle eccellenze produttive della nostra regione, un’accoppiata potenzialmente vincente se il comparto oleario, in futuro, riuscirà a organizzarsi in maniera strutturata così come ha fatto quello vitivinicolo.

D: Quali novità per la prossima edizione?
R: L’idea di “esportare” Piccolo è Bello oltre i confini regionali è balenata ad Agata Arancio già qualche anno fa. Personalmente credo che sia arrivato il momento di mettere in cantiere un’edizione di Piccolo è Bello che travalichi il perimetro della nostra regione, perché lo ritengo un modello vincente e applicabile a tanti altri settori dell’economia della piccola e media impresa.

D: Come sarà la prossima vendemmia sull’Etna?
R: Proprio a Piccolo è Bello ho avuto modo di confrontarmi con parecchi produttori vinicoli e riscontrare tanto entusiasmo per l’annata in corso, nonostante le tante difficoltà da affrontare, connesse alle incertezze per il futuro del settore. A questo proposito, uno dei temi affrontati da docenti universitari, addetti ai lavori ed esperti è stato quello del “vino dealcolato”, un orizzonte certamente non prevedibile fino a qualche anno fa, ma da approfondire necessariamente per valutare anche nuove tendenze e nuovi mercati.

Piccolo è Bello è ideata e organizzata dalla sommelier Agata Arancio e dall’Associazione Vitis Aurea, con il patrocinio del Comune di Catania e il sostegno della Regione Siciliana.

https://www.piccoloebello.com
https://www.piccoloebello.com/programma/

di Gianmaria Tesei


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