Nella sedicesima edizione di Slow Wine, la guida di Slow Food Editore che ogni anno racconta il vino italiano con sguardo etico e territoriale, la Sicilia è protagonista di un racconto che intreccia sostenibilità e visione. Diciassette Chiocciole, quattordici Bottiglie, cinque Monete e dodici Novità: sono i numeri con cui l’isola entra nell’edizione 2026, disponibile in libreria e online su Slow Food Editore.
Il nuovo volume, frutto del lavoro di oltre 250 collaboratori che hanno visitato le cantine recensite, rinnova la missione originaria di Slow Wine: leggere il vino come espressione culturale, economica e ambientale, non soltanto come prodotto. In un tempo segnato da crisi climatiche e trasformazioni profonde, la guida non si limita a premiare le migliori etichette ma propone una riflessione critica sul futuro del settore, invitando produttori e consumatori a scelte più consapevoli.
Tra le principali novità, l’inserimento della grammatura del vetro in ogni scheda di degustazione. Un’informazione apparentemente tecnica che diventa invece segnale concreto di responsabilità: Slow Wine invita le aziende a ridurre il peso medio delle bottiglie da 0,75 litri sotto i 450 grammi entro il 2026, aprendo la strada a un approccio più sostenibile anche nel packaging, da sempre uno dei punti critici della filiera.
La Sicilia, con i suoi circa 100.000 ettari vitati — due terzi a bacca bianca e una delle più alte percentuali di coltivazioni biologiche d’Italia — offre un panorama di straordinaria varietà. Le annate 2022 e 2024 hanno mostrato una viticoltura capace di reagire a condizioni climatiche complesse: siccità, calore estivo e peronospora non hanno impedito a molti produttori di esprimere vini di nitida identità territoriale.
Nei bianchi, il trittico Catarratto, Grillo e Insolia offre una immagine sapida e di carattere; nei rossi, cresce la voce dei vitigni autoctoni come Frappato e Nero d’Avola, mentre il Cerasuolo di Vittoria si conferma vino d’autore, riconoscibile e contemporaneo. L’Etna, con le difficoltà del 2023, resta osservatorio privilegiato per capire come il clima stia ridefinendo i profili dei grandi rossi vulcanici. E accanto ai nomi più noti, emergono piccole cantine artigianali, custodi di vigne e storie minori che ridisegnano la mappa del vino siciliano.
Non mancano le note dolci: Marsala e Passiti, fedeli alla loro memoria, continuano a rappresentare la parte più emotiva del patrimonio enologico isolano.
La presentazione nazionale di Slow Wine 2026 si terrà sabato 18 ottobre al Superstudio Maxi di Milano. La giornata si aprirà alle 10 con l’incontro “Il futuro è leggero. Ridurre il peso, aumentare l’impatto positivo”, dedicato al tema del packaging sostenibile. Dalle 14 alle 20 spazio alla grande degustazione aperta al pubblico, con oltre 450 produttori e più di 900 vini in assaggio, tra cui 133 nuove aziende presenti per la prima volta.
Saranno quattordici le realtà siciliane protagoniste della degustazione milanese: nomi diversi per dimensione e stile, ma accomunati dalla stessa idea di vino come atto culturale, gesto agricolo e promessa di futuro.
Le aziende siciliane partecipanti all’evento e relativi riconoscimenti sulla guida Slow Wine 2026:
Alberia – Novità · Top Slow
Aldo Viola – Chiocciola · Top Slow
Angelo Di Grazia – Novità · Top Slow
Antonino Caravaglio – Chiocciola · Top Slow
Arianna Occhipinti – Chiocciola · Top Slow
Benanti – Bottiglia · Top
Calcagno – Chiocciola · Top Slow
Cantine Barbera – Chiocciola · Top Slow
Centopassi – Chiocciola · Top Slow / Best Buy
I Custodi delle Vigne dell’Etna – Bottiglia · Top Slow
Marco De Bartoli – Chiocciola · Top Slow
Planeta – Bottiglia · Top
Tasca d’Almerita – Bottiglia · Top
Valdibella – Chiocciola · Top Slow