Sotto lo sguardo di Polifemo: piatti e visioni di Simone Strano del Grand Hotel Faraglioni di Aci Trezza

 

Lo sguardo si perde tra i faraglioni di Aci Trezza, immersi nel blu intenso dello Ionio, con lo storico Castello Normanno-Svevo che veglia in lontananza. In questo scenario unico sorge il Grand Hotel Faraglioni, affacciato sul lungomare dei Ciclopi, luogo dove si intrecciano storia, mito e natura.

La terrazza del complesso è un invito a lasciarsi cullare dalla brezza marina: il “Canto delle Sirene” è la raffinata trattoria sul mare da sessanta coperti, dove l’Executive Chef Simone Strano offre una cucina sintesi di memoria e creatività. Fino ad oggi Strano ha diversificato l’offerta: cucina tipica sulla terrazza, fine dining nel Restaurant Faraglioni e piatti più agili alla Lounge Itaca e al Bar Itaca.

Il Restaurant Faraglioni (90 coperti) chiuderà a fine mese per un restyling affidato agli architetti Salvatore e Giovanni Musumeci, già autori del Morgana di Taormina. Alla riapertura, l’impostazione passerà da un fine dining a un “glamour tradizionale” con cucina catanese rivisitata, senza rinunciare ai piatti icona dello chef come il celebre “finto risotto”. La direzione di Salvatore Patanè, general manager e imprenditore palermitano, punta a un menu alleggerito e radicato nel territorio, con un’impostazione più elegante ma fedele alle origini. La cantina, curata dal sommelier Filippo Mangano, continuerà a proporre circa 240 etichette, per il 60% etnee, affiancate da selezioni di altre regioni italiane e da qualche incursione internazionale.

Nella degustazione al Canto delle Sirene, Strano ha aperto con un pane da farine autoctone (perciasacchi, russello e tipo 0), servito con l’olio evo Grecale di Feminò. È seguito un percorso in più tempi: bruschette al pomodoro e assaggi di mare tra cui tonno tataki con cipolla caramellata e tartare di dentice agli agrumi; l’“Alice Malvoglia”, alici marinate e ripassate in padella, servite con pane “cafone” fritto; linguine con bottarga di tonno del Mastro Visalli, equilibrate e dal finale sapido; pesce bandiera in crosta di pane ed erbe aromatiche, immerso in un guazzetto di datterini e basilico; un sorbetto fresco e sorprendente a base di fico d’India con sale di Maldon; una zuppetta di fragole con sfera allo yogurt e zenzero, arricchita da spezie ed effetti giocosi come lo zucchero frizzante. La chiusura è stata un omaggio alla tradizione dolciaria catanese, con piccola pasticceria variata e ben curata nelle consistenze.

I vini hanno accompagnato con misura: un Etna Spumante Brut 2023 di Murgo, da Nerello Mascalese con 24 mesi sui lieviti, per l’entrée e gli antipasti; e un Etna Bianco Superiore 2023 di Villagrande, da Carricante in purezza con piccole percentuali autoctone, per i piatti successivi, in un dialogo continuo tra freschezza, sapidità e materia prima.

Un percorso che conferma la capacità dello chef Strano di intrecciare tradizione e ricerca, in una cornice che da sempre custodisce l’anima più autentica del mito dei Ciclopi.

 

Grand Hotel Faraglioni
Via Lungomare Dei Ciclopi, 115
95021 Aci Castello (Ct)
www.grandhotelfaraglioni.com

 di Gianmaria Tesei

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