Addio a Clara Rametta, sindaca di Malfa e voce di Salina

 

Clara Rametta se n’è andata ieri, lasciando un vuoto profondo nel cuore di Salina, delle Eolie, e nelle persone che le sono state accanto. Clara era molto più di una sindaca: imprenditrice, psicologa, mecenate, era un inarrestabile motore di idee e cultura, punto di riferimento per un intero arcipelago. Una donna dall’energia contagiosa capace di unire visione e concretezza, eleganza e gentile determinazione.

Con volontà e coraggio ha trasformato l’ospitalità in un simbolo, un “segno”, riuscendo a far conoscere al mondo le bellezze di Salina e il valore della sua comunità. Il Signum è uno degli hotel più belli delle Eolie e di Sicilia.

Ha fondato l’associazione Didime 90 il cui obiettivo è promuovere attività educative e culturali tra gli isolani e i visitatori dell’isola di Salina. Suo il merito di aver recuperato nel 1993, una dimora storica di Malfa, Palazzo Marchetti, donata all’associazione proprio per diventare un centro culturale vivo e aperto alla comunità: sede di incontri, concerti, festival, mostre, presentazioni di libri e laboratori. Questa sede è stata anche luogo fondativo per il Museo Eoliano dell’Emigrazione, che a partire dal 1999 ha raccolto e raccontato la storia dell’emigrazione eoliana negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. Con la stessa passione ha creduto nel cinema, sognando e progettando per Salina una sala che diventasse luogo di incontro, arte e memoria, in continuità con il Salina Doc Fest che tanto amava.

Tante le battaglie da lei combattute, il potenziamento del porticciolo di Malfa e l’istituzione di una riserva naturale marina. Per Malfa ha voluto e sostenuto il festival Unda Maris, che ha restituito voce e vita agli organi storici delle chiese, trasformando concerti e incontri in momenti di identità condivisa. Da amministratrice, ha creduto nella sostenibilità, nell’innovazione e nella cultura come bene comune. Potremmo continuare a lungo.

Clara, anche nei momenti difficili, non ha mai smesso di pensare in grande e lavorare per la sua gente. Salina perde una importante guida, ma resta quell’affetto, quel sentimento che continuerà a vivere nei suoi progetti, nei sorrisi che ha regalato, e in un’isola che ha contribuito a rendere molto speciale.

Al marito Michele Caruso, ai figli Luca e Martina, a tutta la famiglia, sentite condoglianze da parte di tutti noi di WIS.

FP

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