Chardonnay Planeta: trenta vendemmie dal 1995

 

Planeta ha celebrato quest’anno la trentesima vendemmia del suo Chardonnay con un progetto che ha intrecciato vino, arte contemporanea e paesaggio. Venerdì 28 novembre, a Palazzo Butera di Palermo, Alessio Planeta ha presentato un’edizione speciale del vino insieme al collettivo Claire Fontaine, al professore Giuseppe Barbera e alla curatrice Valentina Bruschi, dando avvio a un percorso destinato a proseguire anche fuori dall’Italia.

L’anniversario ha preso forma in una bottiglia a tiratura limitata, caratterizzata da un’etichetta d’artista ispirata a On Fire (2023), opera di Claire Fontaine. L’immagine della fiamma, familiare nel linguaggio digitale come segno di consenso e approvazione, ha assunto una doppia lettura: entusiasmo e allarme, seduzione visiva e memoria degli incendi che hanno segnato il nostro tempo. Un simbolo trasformato in riflessione, senza forzature.

Accanto alla dimensione artistica, il progetto ha guardato al paesaggio. Parte del ricavato della vendita dei grandi formati di Chardonnay Planeta 2024 è stata destinata alla realizzazione di un itinerario nel Parco archeologico di Selinunte, Una passeggiata lunga e magnifica, curato da Giuseppe Barbera, professore ordinario di Colture Arboree nell’Università di Palermo. Un percorso lento, pensato per accompagnare il visitatore tra architetture antiche e campagna mediterranea, con interventi minimi sull’infrastruttura verde, nel rispetto della flora autoctona e delle condizioni climatiche future.

Il fuoco evocato dall’opera di Claire Fontaine è tornato così come elemento simbolico e concreto: memoria delle ferite del territorio e richiamo a una responsabilità agricola e civile. Per Planeta, lo Chardonnay è diventato occasione per ribadire una visione che ha legato produzione vitivinicola, cura del paesaggio e attenzione al presente, in continuità con una storia familiare profondamente radicata nei luoghi di Selinunte e della Sicilia occidentale.


Claire Fontaine
Claire Fontaine non è il nome di una singola artista, ma l’identità collettiva di un progetto di arte concettuale e femminista fondato a Parigi nel 2004 dai due artisti Fulvia Carnevale e James Thornhill. La coppia ha scelto lo pseudonimo “Claire Fontaine” – ispirato sia a una nota marca francese di cancelleria sia all’opera Fontaine di Marcel Duchamp – come deliberate rottura con l’autorialità tradizionale, trasformando l’arte in uno spazio di libertà e condivisione piuttosto che di ego individuale. Il collettivo lavora attraverso media diversi (neon, video, scultura, pittura e testo) esplorando temi politici e sociali come capitalismo, globalizzazione, identità e marginalità. La pratica artistica di Claire Fontaine interroga le convenzioni del sistema dell’arte, mettendo in discussione nozioni di soggettività e potere, spesso con ironia e appropriazione simbolica di linguaggi familiari. Dal 2017/2018 il collettivo ha base e studio a Palermo, dove vive e lavora, inserendosi nel dibattito culturale contemporaneo italiano e internazionale con mostre, installazioni e interventi pubblici che spingono il pubblico a riflettere sul presente.


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