La Cucina Italiana è patrimonio culturale immateriale Unesco

 

La Cucina Italiana entra oggi nel Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Il Comitato riunito a New Delhi ha approvato la candidatura “Cucina italiana tra sostenibilità e diversità bio-culturale”, riconoscendo non solo un insieme di piatti ma un sistema di pratiche quotidiane, abitudini familiari, stagioni, ingredienti e saperi che cambiano da territorio a territorio.

La decisione segna un passaggio inedito: è la prima volta che l’Unesco include un’intera tradizione culinaria nazionale, anziché una tecnica o una ricetta specifica. La proposta italiana, presentata nel 2023 e sostenuta da istituzioni culturali e associazioni gastronomiche, aveva già ottenuto nei mesi scorsi una valutazione preliminare favorevole.

Dal governo arrivano reazioni misurate, ma soddisfatte. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani parla di un risultato ottenuto “lavorando insieme”, ricordando il ruolo delle ambasciate e il peso dell’export agroalimentare.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito il riconoscimento “motivo d’orgoglio”, utile anche a rafforzare la tutela dei prodotti italiani sui mercati internazionali. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida richiama invece l’apporto di chi lavora ogni giorno nei campi, nelle cucine, nei ristoranti.

Per il mondo agricolo e della ristorazione, l’iscrizione è letta come una conferma di ciò che da tempo avviene nella pratica: la cucina italiana continua a essere un patrimonio condiviso, fatto di gesti tramandati, piccole produzioni locali, adattamenti e interpretazioni che cambiano da una valle all’altra. Le ricadute attese riguardano turismo, tutela del Made in Italy e sostegno alle filiere che mantengono viva la biodiversità alimentare del Paese.

Il riconoscimento non celebra un repertorio immobile, ma una consuetudine diffusa: cucinare, scegliere gli ingredienti, mangiare insieme. Un patrimonio quotidiano, più che monumentale, che racconta un’Italia fatta di famiglie, mercati, stagioni e territori.

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