Uniamo torna a Palermo: la cucina de La Fonderia sarà il cuore della manifestazione

 

Uniamo – vini e cene non convenzionali torna a Palermo dal 15 al 18 gennaio 2026 per la sua terza edizione. Non sarà un festival gastronomico nel senso consueto del termine, ma un progetto diffuso che utilizza il cibo e il vino come strumenti di relazione, confronto e racconto collettivo.

Franco Virga e Stefania Milano

Il tema scelto per questa edizione è quello della taverna contemporanea. Non un richiamo nostalgico, ma una riflessione sul valore di luoghi aperti e accessibili, spazi in cui la cucina rinuncia alla retorica e torna a essere quotidianità, occasione per lo scambio di idee e interessi, esercizio di convivenza. In questa prospettiva, la tavola è un punto di incontro tra linguaggi diversi, un terreno condiviso su cui si incrociano identità, esperienze e visioni.

Per quattro giorni Palermo accoglierà chef italiani e internazionali chiamati a dialogare con i ristoranti del gruppo Virga & Milano, Gagini, Buatta, Aja Mola e Maison Bocum, e con i cuochi che ne animano le cucine. Il concetto di taverna viene così declinato attraverso registri differenti, dal cosiddetto fine-dining alla trattoria, fino alla bistrònomie senza modelli da replicare.

Una delle novità più rilevanti di Uniamo 2026 sarà l’estensione del progetto oltre il perimetro del gruppo organizzatore. Alcuni ristoranti affini per sensibilità e visione entrano nel programma come interlocutori attivi, ospitando cene a quattro mani, incontri tematici ed eventi speciali. Bebop, CiCala, Forno Santa Maria e Bottega Corsallo diventano parte di un percorso condiviso che rafforza l’idea di una città coinvolta nel suo insieme, non solo come scenario ma come comunità ospitante.

la locandina di Uniamo 2026

Il centro simbolico e operativo della manifestazione sarà La Fonderia – taverna con cucina, nuovo spazio del gruppo Virga&Milano di prossima apertura. Un luogo pensato come casa di Uniamo e come osservatorio sul futuro del food & beverage, inserito in un quartiere che da sempre restituisce l’immagine di una Palermo plurale, stratificata, permeabile.

Il programma si sviluppa come una mappa urbana fatta di appuntamenti diffusi, incontri informali e sperimentazioni culinarie, fino alla chiusura del 18 gennaio con una festa collettiva alla Fonderia. Un momento conviviale che riassume il senso dell’iniziativa, più vicino a un rito comunitario che a una celebrazione.

Accanto alla cucina, Uniamo apre il dialogo con altri ambiti culturali. Musica, pensiero, scrittura entrano nel racconto dell’edizione 2026 attraverso la presenza di figure come Maurizio Blatto, osservatore delle culture musicali e fondatore dello storico negozio torinese Backdoor, e Gae Saccoccio, filosofo del vino e autore di Un viaggio nel Sake. Presenze che ampliano il campo e ricordano come il cibo sia solo uno dei linguaggi possibili di una conversazione più ampia.

Tra gli chef coinvolti figurano, tra gli altri, Corrado Assenza, Salvatore Bianco, Eugenio Boer, Roy Caceres, Luca Cai, Jeroni Castell, Peppe Causarano e Antonio Colombo, Alessandro Maniaci, Giovanna Musumeci, Massimiliano Prete, Diego Rossi, Lorenzo Ruta e Kokichi Takahashi. Un insieme eterogeneo di esperienze e percorsi che trova nella tavola un punto di contatto.

Uniamo 2026
15-18 gennaio
Facebook: Uniamo
Instagram: @uniamo26


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