A Corleone la vendemmia 2025 non è solo una questione di uva. Per i Pollara, questa è una vendemmia diversa dalle altre: la prima in cui tutte le uve sono biologiche.

La vendemmia a Principe di Corleone
La campagna è iniziata il 18 agosto con lo Chardonnay e la base spumante di Nerello Mascalese. Poi Grillo, Merlot e Syrah, in attesa delle varietà più tardive come Inzolia e Cabernet Sauvignon.
“Le condizioni climatiche sono state favorevoli – spiega l’agronomo Pietro Pollara – con grappoli sani e un quadro qualitativo molto incoraggiante”. Le rese si attestano sui 70 quintali per ettaro, con poche criticità fitosanitarie. L’annata si chiuderà in ottobre con il Catarratto di alta quota, simbolo della produzione aziendale.
Accanto alla prima vendemmia interamente bio, la cantina di Corleone completa anche un tassello tecnologico: un impianto fotovoltaico che coprirà quasi tutto il fabbisogno energetico, riducendo l’impatto ambientale del lavoro quotidiano.
“È un passaggio importante – aggiunge Leoluca Pollara, responsabile marketing – che riduce l’impatto ambientale e chiude un percorso avviato da anni”.
La sostenibilità passa anche da dettagli più concreti: bottiglie alleggerite da 450 grammi, parte delle quali prodotte in Sicilia, e soprattutto l’introduzione di alveari di ape nera sicula nei vigneti, grazie al progetto Honey Bees & Vineyard della Fondazione SOStain Sicilia in collaborazione con la FAI. Una scelta che tutela una specie a rischio e contribuisce all’equilibrio dell’ecosistema agricolo.
Oltre alla certificazione biologica, la cantina ha ottenuto anche il riconoscimento Wine in Moderation, legato alla promozione di un consumo consapevole. Segno che la sostenibilità, per i Pollara, non riguarda soltanto la vigna o la cantina, ma anche il rapporto con chi il vino lo beve.
https://www.principedicorleone.it
FP