Sapori Vulkanici: a Zafferana la seconda edizione punta sulla valorizzazione del brand territoriale

 

Valorizzare l’identità territoriale e promuovere il valore della biodiversità siciliana nel settore agroalimentare. Questo il messaggio condiviso nel corso della seconda edizione di Sapori Vulkanici, l’evento che nasce grazie all’associazione Fattore X allo scopo di valorizzare il connubio tra il paesaggio che offre il territorio etneo e i prodotti. La seconda edizione  si è tenuta nell’aula consiliare del palazzo comunale di Zafferana etnea e ha riunito produttori, istituzioni, esperti del mondo della comunicazione. Al centro del dibattito, moderato dalla giornalista Liliana Rosano è stata la fotografia dello stato dell’arte del settore enogastronomico, tra criticità, sviluppo e potenzialità inesplorate.

Il valore dell’identità territoriale e culturale: il genius loci di Zafferana Etnea è stato il primo talk con gli interventi di Salvatore Coco, vicesindaco del comune di Zafferana e Rosaria Coco, vicepresidente del consiglio comunale di Zafferana,  i quali hanno sottolineato l’importanza del brand territoriale in un territorio come quello di Zafferana etnea e definito le strategie a supporto dell’economia locale che si contraddistingue per la produzione del miele e oggi anche dell’olio e del vino.

“Il turismo enogastronomico ha un valore importante a Zafferana etnea perché è un biglietto da visita privilegiato per visitare il territorio- hanno commentato Salvatore e Rosaria Coco -.  E i dati sul turismo confermano che Zafferana etnea è la quarta destinazione nella provincia di Catania” – continuano.

Il valore del riconoscimento UNESCO della Cucina italiana come patrimonio culturale e immateriale è stato lo spunto per il talk La Food economy siciliana: opportunità e sfide future, che ha visto gli interventi di  Antonio Villardita (vice presidente MAAS), Giosuè Arcoria (Presidente Confagricoltura Catania), Sergio Pappalardo  (CdA DOP MONTE ETNA – Presidente Evo Siculo e produttore di Sikulus) e  Alfio Zappalà (export manager Azienda Zappalà).

Nel corso del talk è emerso che “secondo le elaborazioni più recenti sull’“agroalimentare allargato”, la filiera del Made in Italy a tavola – dall’agricoltura all’industria, dalla logistica alla distribuzione, fino alla ristorazione – vale oltre 700 miliardi di euro, con stime intorno ai 707 miliardi nel 2024, e dà lavoro a circa 4 milioni di persone. Dentro questa massa, la “Dop economy” – cioè il sistema delle DOP e IGP – ha raggiunto nel 2024 un valore alla produzione di 20,7 miliardi di euro, in crescita del 25% rispetto al 2020 e pari al 19% del fatturato complessivo dell’agroalimentare nazionale. Nelle pagine del rapporto ISMEA, l’agroalimentare italiano viene definito “pilastro del Paese”, capace di rappresentare fino al 15% del PIL nazionale lungo l’intera filiera. Il documento celebra il valore aggiunto agricolo italiano, primo in Europa, e un export che nel 2024 ha sfiorato i 70 miliardi di euro, trainato da vino, olio, pasta e formaggi. Ufficialmente, la regione Sicilia contribuisce per circa il 10% dell’agricoltura nazionale e per quasi il 20% dell’intero comparto agro-industriale italiano”.

Il futuro del vino è stato l’argomento del talk Dealcolati, dazi, consumi, health warning, sostenibilità, enoturismo, comunicazione: come sarà il futuro del vino siciliano,  con Danilo Trapanotto (consigliere nazionale ONAV), Santo Neri (Cantine Neri), Andrea Camauli  (Petra Niura), Salvo Previtera (Agrotecnico).

Il dato simbolo del 2025 è quello della vendemmia: circa 3 milioni di ettolitri raccolti su 97 mila ettari vitati. Un risultato che, pur senza inseguire record, certifica il ritorno a una normalità produttiva dopo annate complesse e conferma la Sicilia tra le principali regioni viticole italiane.

Sul fronte commerciale, il 2025 restituisce un quadro articolato ma complessivamente incoraggiante. Negli Stati Uniti il mercato ha mostrato una buona tenuta, nonostante un contesto reso più complesso dalle politiche commerciali e dalle incertezze macroeconomiche. Un segnale importante per una denominazione che da anni considera il mercato americano strategico.

È però l’Asia a rappresentare il vero elemento di novità dell’anno. I vini siciliani registrano un interesse crescente, intercettando una domanda sempre più attenta all’origine, alla tipicità e alla riconoscibilità varietale. In questo scenario, il Consorzio ha rafforzato il proprio presidio con attività mirate di promozione e comunicazione, costruendo un posizionamento che guarda al medio periodo più che alla semplice opportunità commerciale.

Infine:  Oleoturismo e beetourism: una nuova golden age all’orizzonte ha acceso i riflettori sulla storica risorsa di Zafferana etnea,  l’apicoltura, che oggi è affiancata anche dalla produzione olivicola e dai nuovi sbocchi, per entrambi i segmenti, che offre l’oleoturismo e il beetourism. Al dibattito hanno preso parte Salvo Leonardi  (Oleifici Leonardi srl), Antonio Nunzio Cavallaro (apicoltore azienda Cavallaro), Filippo Leonardi-(Solmielato).

“La Sicilia è la terza regione italiana per numero di famiglie d’api e quantità di miele prodotto (il 20% del totale nazionale): un comparto che conta circa duemila apicoltori e oltre 140 mila alveari ma che oggi sta vivendo un momento di crisi tra prezzi e le conseguenze del cambiamento climatico che hanno avuto un impatto negativo sull’apicoltura. I produttori di Zafferana etnea hanno bisogno di essere protetti perché rappresentano un patrimonio storico unico e una risorsa economica importante che va valorizzata- commentano i relatori del talk”- hanno commentato i relatori del talk.

“L’intento è quello di creare un evento unico che unisca le specialità locali, i vini etnei e non, miele, olio e la musica dal vivo. L’obiettivo principale di “Sapori Vulkanici” è quello di promuovere e valorizzare la ricca tradizione enogastronomica dell’area dell’Etna, versante est, mettendo in evidenza i prodotti locali unici e i sapori vulcanici distintivi. Il progetto mira a creare una sinergia tra la cultura del vino e la gastronomia locale, promuovendo l’eccellenza dei prodotti dell’Etna” – ha commentato Davide D’Amico, fondatore di FattoreX e promotore dell’evento Sapori Vulkanici.

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